Infarto acuto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST: bolo intracoronarico versus intravenoso di Abcximab durante intervento coronarico percutaneo primario
La somministrazione intracoronarica di un bolo di Abciximab ( ReoPro ) durante un intervento coronarico percutaneo ( PCI ) porta a un alta concentrazione locale del farmaco, a una migliore perfusione e a una riduzione della dimensione dell’infarto rispetto al bolo per via endovenosa.
Tuttavia, la sicurezza e l’efficacia del bolo intracoronarico versus bolo standard intravenoso in pazienti con infarto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) che si devono sottoporre a questo intervento non sono state valutate in studi clinici su ampia scala.
Nello studio randomizzato, in aperto e multicentrico AIDA STEMI, pazienti presentatisi con infarto STEMI nelle 12 ore precedenti senza controindicazioni per Abciximab sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 1:1 a bolo intracoronarico versus intravenoso di Abciximab ( 0.25 mg/kg peso corporeo ) durante l’intervento coronarico percutaneo con una successiva infusione intravenosa per 12 ore di 0.125 mcg/kg per min ( massimo 10 mcg/min ).
L’endpoint primario era un composito di mortalità per tutte le cause, infarto ricorrente o nuovo scompenso cardiaco congestizio entro 90 giorni dalla randomizzazione.
Gli endpoint secondari erano il tempo alla manifestazione dell’endpoint, ciascuna singola componente di quell’endpoint, risoluzione precoce del sopraslivellamento ST, grado del flusso TIMI e dimensione enzimatica dell’infarto.
Un Comitato centrale ha giudicato in cieco l’esito primario e le sue componenti.
Nel periodo 2008-2011, 2065 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale ad Abciximab intracoronarico ( n=1032 ) o intravenoso ( n=1033 ).
La somministrazione Intracoronarica, rispetto a quella intravenosa, ha portato a un tasso simile di endpoint clinico primario composito a 90 giorni nei 1876 pazienti analizzabili ( 7.0 vs 7.6%; odds ratio [ OR ] 0.91; p=0.58 ).
L’incidenza di decesso ( 4.5 vs 3.6%; p=0.36 ) e reinfarto ( 1.8 vs 1.8%; p=0.99 ) non ha mostrato differenze tra i gruppi di trattamento, mentre meno pazienti nel gruppo somministrazione intracoronarica sono andati incontro a nuovo scompenso cardiaco congestizio ( 2.4 vs 4.1%; p=0.04 ).
Nessuno degli endpoint secondari o dei dati di sicurezza ha mostrato differenze significative tra i gruppi.
In conclusione, nei pazienti con infarto STEMI che si devono sottoporre a intervento coronarico percutaneo, la somministrazione intracoronarica di Abciximab rispetto a quella intravenosa non ha portato a una differenza nell’endpoint combinato di decesso, reinfarto o scompenso cardiaco congestizio.
Dal momento che la somministrazione intracoronarica del bolo di Abciximab è sicura e potrebbe essere legata a una diminuzione del tasso di scompenso cardiaco congestizio, la via intracoronarica dovrebbe essere preferita in caso di indicazione per Abciximab. ( Xagena2012 )
Thiele H et al, Lancet 2012; 379: 923-931
Cardio2012 Farma2012
Indietro
Altri articoli
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Bivalirudina versus Eparina durante intervento coronarico percutaneo nell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST
Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...
STREAM-2: Tenecteplase a mezza dose o intervento coronarico percutaneo primario nei pazienti anziani con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...
Sicurezza ed efficacia della lecitina-colesterolo aciltransferasi ricombinante umana nell'infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST: risultati di REAL-TIMI 63B
La lipoproteina ad alta densità svolge un ruolo chiave nel trasporto inverso del colesterolo. Inoltre, le particelle di lipoproteine ad...
Infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST a seguito di sostituzione della valvola aortica transcatetere
Tra i pazienti con sindrome coronarica acuta dopo sostituzione della valvola aortica per via transcatetere ( TAVR; TAVI ), quelli...
Angiografia dopo arresto cardiaco extraospedaliero senza sopraslivellamento del tratto ST
L'infarto miocardico è una causa frequente di arresto cardiaco extraospedaliero. Tuttavia, i benefici dell'angiografia coronarica precoce e della rivascolarizzazione nei...
Follow-up a 10 anni dei pazienti con stent a eluizione di Everolimus rispetto a stent di metallo nudo dopo infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
I dati sugli esiti per uno stent a eluizione di Everolimus ( EES ) con polimero durevole al follow-up a...
Inibizione del recettore dell'interleuchina-6 con Tocilizumab nei pazienti con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST
La rivascolarizzazione miocardica tempestiva con intervento coronarico percutaneo ( PCI ) riduce le dimensioni dell'infarto e migliora gli esiti nei...
Associazione tra diagnosi di COVID-19 e mortalità intraospedaliera nei pazienti ricoverati con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
C'è stata una ricerca limitata su pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( infarto STEMI ) e...
Sicurezza ed efficacia dell'accesso femorale rispetto all'accesso radiale nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST: studio SAFARI-STEMI
Tra i pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST ( infarto STEMI ) indicati per intervento coronarico percutaneo...